Se c’è una sensazione che mi ha trasmesso questo libro leggendolo, è sicuramente fastidio. E’ la prima reazione che ho avuto, leggendo le prime pagine, e mi ha accompagnato fino alla fine, mentre seguivo Bunny Munro e suo figlio di 9 anni, nei paesaggi squallidi dell’Inghilterra. Bunny è un venditore porta a porta di prodotti di bellezza, alcolizzato, accanito fumatore e con un’unica ragione di vita: la fica. In uno squallido giorno qualsiasi, Bunny tornando a casa, scopre che la moglie si è suicidata. A partire da questo evento, Bunny si mette in cammino insieme a suo figlio, per le strade dell’Inghilterra, in un porta a porta visionario e strampalato, tra casalinghe vogliose, serial killer travestiti da diavoli, paesaggi desolati, amplessi frettolosi. Merito di questo romanzo dell’artista Nick Cave, è il personaggio di Bunny junior, bambino sofferente e inascoltato, perso in un mondo adulto che non comprende e da cui prova a difendersi. Bunny junior ha bisogno di occhiali scuri per schermare le visioni crudeli del mondo che scopre insieme al padre, per resistere alla follia e alla desolazione di una realtà che non sa proteggerlo. Ha accanto solo le braccia calde e amorevoli di una mamma fantasma, e da lei si lascia accompagnare, per le strade sfocate e impervie di una vita a cui resistere.
E’ un libro scomodo, fastidioso, che non lascia al lettore né happy end, né consolazioni di alcun tipo. Anche per questo straordinariamente intenso.
E’ un libro scomodo, fastidioso, che non lascia al lettore né happy end, né consolazioni di alcun tipo. Anche per questo straordinariamente intenso.
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